Dalle foreste del Sud America al tuo giardino: la storia dell'amaca
Un viaggio attraverso i secoli: come l'amaca è diventata il simbolo universale del relax
L'amaca ha una storia affascinante che risale alle antiche civiltà del Sud America, passando dalle mani dei marinai europei fino a diventare un'icona del relax moderno. In questo articolo ripercorriamo le sue origini, scopriamo come si è evoluta nel tempo e alcune curiosità divertenti, tra cui un'amaca record e il suo utilizzo persino nello spazio!
Estate Tempo Libero e OutdoorLa storia dell’amaca: dal nuovo mondo al relax moderno
Immagina una calda giornata estiva, una leggera brezza e tu
che ti culli dolcemente in un’amaca sotto l’ombra di due alberi. Ma hai
mai pensato a chi dobbiamo questa invenzione tanto semplice quanto geniale?
Spoiler: non a qualche designer minimalista nordico, ma a popolazioni indigene
del Sud America di migliaia di anni fa. Ecco un viaggio divertente e
curioso alla scoperta della storia dell’amaca, dalle sue umili origini fino a
diventare il simbolo universale del relax.
Dalle foreste sudamericane al mondo intero
L’amaca, come la conosciamo oggi, ha radici profonde nelle
antiche civiltà indigene delle regioni tropicali del Centro e Sud
America, soprattutto tra i Taino, un popolo originario dei Caraibi. Le
prime amache, realizzate con corteccia di albero o fibre naturali come il
cotone, erano utilizzate principalmente come letto. Non solo permettevano di
dormire sospesi dal terreno e quindi lontano da insetti e animali, ma offrivano
anche una piacevole frescura in un clima spesso caldo e umido.
La parola “amaca” stessa deriva dalla lingua dei
Taino, “hamaca” e ha due possibili significati, ovvero “esser sospeso” e
“tratto di stoffa”. La sua prima introduzione al mondo europeo avvenne grazie a
Cristoforo Colombo, che nel 1492, durante il suo viaggio verso il
Nuovo Mondo, notò gli indigeni dormire in questi tessuti sospesi e ne
rimase talmente affascinato da portarne alcuni esemplari in Spagna.
L’amaca salva-vita: un amico dei marinai
Il suo utilizzo non si fermò nelle giungle del Sud America.
Con il passare del tempo, l’amaca diventò un elemento chiave nella vita dei
marinai europei. A bordo delle navi, lo spazio era stretto, il pavimento
scomodo e dormire su assi di legno mentre si veniva sbattuti dalle onde non era
proprio l’ideale. L’amaca era una soluzione pratica: facile da montare e
smontare, non occupava spazio, e soprattutto, assorbiva il movimento della
nave, regalando notti più tranquille agli uomini di mare.
Ma non solo, l’amaca divenne anche uno strumento di
sopravvivenza. I marinai apprezzavano il fatto che fosse sollevata da terra e
lontana dall’umidità che invadeva le stive, evitando il rischio di malattie
e infestazioni. Nel XVIII secolo, le flotte navali britanniche
utilizzavano le amache in maniera sistematica e standardizzata.
Amaca, ma non solo relax: dall’esercito ai cowboy
Curiosamente, l’amaca non si limitò al solo utilizzo navale.
Anche gli eserciti cominciarono a sfruttare questo ingegnoso strumento
durante le campagne militari. Portatili, leggere e semplici da montare,
le amache fornivano un riparo sicuro e comodo ai soldati che si spostavano in
aree ostili.
Persino i cowboy americani cominciarono a usare le amache, soprattutto durante le loro lunghe cavalcate attraverso le praterie. Si narra che appendessero le loro amache tra due carri, godendosi così una notte serena sotto le stelle.
Con l’arrivo del XX secolo, l’amaca da semplice strumento di sopravvivenza divenne un simbolo del relax e della vita all’aria aperta. Negli Stati Uniti, l’amaca prese piede nei giardini, nei parchi e sulle spiagge, fino a diventare una vera icona della cultura del tempo libero.
Oggi l’amaca è un gadget di design. Ne esistono di tutti i tipi: in cotone, in rete, con supporti in metallo, persino versioni da campeggio in nylon ultraleggero! Ma l’essenza è rimasta la stessa: regalare un momento di sospensione dalla frenesia della vita quotidiana, letteralmente e metaforicamente.
Curiosità da non perdere!
- L’amaca più lunga del mondo è stata realizzata in Norvegia nel 2015, lunga ben 21 metri e capace di ospitare più di 20 persone contemporaneamente! Non esattamente l’ideale per un pisolino tranquillo, ma decisamente un record curioso.
- L’amaca nello spazio? Ebbene sì, durante le missioni spaziali Apollo, gli astronauti utilizzavano una sorta di amaca per dormire nelle loro capsule! Per loro, non c’erano due alberi su cui appenderla, ma dei solidi supporti metallici all’interno dei moduli lunari.
Oggi l’amaca non è solo un simbolo di relax, ma anche un
ottimo gadget promozionale! Personalizzabili con loghi e messaggi, sono spesso
usate da aziende per regalare ai loro clienti un tocco di benessere e relax.
Chi non apprezzerebbe ricevere un’amaca personalizzata come regalo? Basta una
veranda o due alberi in giardino, e il gioco è fatto.
Che tu sia in un campeggio, in una spiaggia tropicale o
semplicemente nel tuo giardino, l’amaca rimane uno dei modi migliori per
staccare la spina e godersi il momento.
Una cosa è certa: l’amaca non passerà mai di moda!